Da Sud a Nord Gianni Leone
Direzione scientifica: Rosalba Branà
Responsabile della comunicazione: Santa Nastro
In collaborazione con: myphotoportal.com
Pubblicazione: Giugno 2020
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"È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo."
Il libro dell'inquietudine, Fernando Pessoa
Bisogna partire da Viaggio in Italia, la mostra inaugurata a Bari in Pinacoteca nel 1984 a cura di Luigi Ghirri, Gianni Leone, Enzo Velati. Accompagnata da un prestigioso e ormai introvabile catalogo, quella mostra, nata nei primi anni Ottanta, sarebbe diventata un’importante spartiacque tra il prima, la fotografia del belpaese e cartolinesca e il dopo, l’avvio di un nuovo processo di ricerca di una nuova identità nazionale e territoriale.
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Gianni Leone prosegue ancora oggi il suo viaggio in Italia, la mostra che raccoglie fotografie dal 1979 sino ad anni recenti, percorre idealmente e a ritroso un camminamento da Sud verso Nord. L’idea è, in questo difficile periodo legato all’emergenza sanitaria dovuta al Covid, legare il nostro territorio ad altri del Nord particolarmente colpiti da questa emergenza.
Pertanto la scelta curatoriale si sofferma solo su fotografie legate al paesaggio, all’uomo che lo abita e lo trasforma. Ma cosa si intende precisamente per fotografia di paesaggio? Il concetto è complesso e fa chiaramente riferimento al rapporto dell’uomo sulla natura, e specularmente alla percezione che l’uomo ha dell’habitat urbano o campestre in cui vive.
Per Gianni Leone il paesaggio è un altrove teorico, è un complesso sistema di segni, è il luogo del pensiero ma non della nostalgia, poiché questa appartiene ai viaggiatori seriali mentre lui è un sedentario e il suo piacere più grande è tornare a casa. Luigi Ghirri sosteneva che la disaffezione verso le problematiche ambientali possa derivare dall’incapacità dell’uomo di relazionarsi con la rappresentazione dell’ambiente stesso. Quindi fotografare il paesaggio può divenire un atto politico e culturale di forte impatto sociale.
Nel 1985, un anno dopo Viaggio in Italia, sarà pubblicato ‘Narratori delle pianure’ di Gianni Celati, racconti di viaggi interiori alla ricerca di paesaggi dell’anima, lungo lo scorrere del Po sino alla foce, al mare. Gianni Celati e Luigi Ghirri sono persone molto care a Gianni Leone, i racconti e le fotografie di Celati e Ghirri procedono quasi all’unisono, l’uno complice dell’altro, entrambi vanno all’essenza delle parole e delle immagini, colpiscono il cuore per la malinconia che vi si respira, per la rarefazione del pensiero. Anche il nostro autore ama e percorre pianure, costeggia il mare, con passo lento attraversando il fluire del tempo e i cambiamenti di luce. Le flânerie è un concetto che ben si addice a Leone, con la fotografia si appropria lentamente dei luoghi, vi indugia senza fretta, senza retorica e ancora una volta gli viene incontro Gianni Celati che in Verso la foce scrive ‘tutti i luoghi faranno la stessa fine, diventeranno solo astrazioni segnaletiche...’
Percorrere il paesaggio comporta la fatica del conoscere, il nostro autore lo fa attraverso i tagli e la messa a fuoco, catturando dettagli e segni minimi ma essenziali. A Leone interessa il riconoscimento dei luoghi? Credo di no, è interessato al sistema dei segni che va a costruire con la scelta dell’inquadratura, il gioco delle forme, una visione prospettica quasi sempre centrale, ad indicare la propria e unica presenza. Di fatto la presenza umana è irrilevante, poiché il nostro autore preferisce fotografare in solitudine, si percepisce il piacere di essere solo con se stesso, l’altrui presenza umana è solo evocata. La fotografia si presenta non come rappresentazione della realtà ma quale tentativo di sintesi tra memoria, attese, fluire del tempo. Come scrittori quali Pessoa, Tabucchi, Celati anche Leone, narratore per immagini, svela quello che c’è di nascosto sotto l’inquadratura di una spiaggia, di un habitat urbano, di uno spazio aperto all’orizzonte. L’inquadratura è solo una parte del racconto, poi c’è il non detto: alcuni anni addietro Gianni Leone intitolò, non a caso, una sua raccolta di fotografie POI. Come per un testo scritto si deve saper leggere tra le righe, l’autore conduce il lettore di immagini a cercare quello che è rimasto fuori dall’inquadratura ma che si può intuire o inventare con il pensiero.
Una Fotografia mai descrittiva, non regolamentata da criteri codificati, solo suggestioni e microstorie che stimolano il nostro pensiero e il nostro sguardo. In ogni immagine avvertiamo la distanza minima che Leone interpone tra sé e quello che vuole disvelarci, quella zona di mistero, quel tempo sospeso tra rappresentazione della realtà e l’illusione della realtà, quell’eterno dualismo in cui si muove la fotografia da sempre, verità e inganno. Arrivati in prossimità della verità, nel momento dello scatto vi è tutto il pensiero di chi lo realizza, le sue emozioni, le sue percezioni. Leone fotografa la Puglia, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige… Posti lontani e differenti eppure il linguaggio è lo stesso, stesse atmosfere, l’attesa di svelare ancora quel non-detto, il lato nascosto della realtà. Si entra in una fotografia di Gianni Leone per cogliere un frammento di vita reale e se ne esce con un dubbio in più.
Rosalba Branà
Direttrice Fondazione Pino Pascali
Gianni Leone, biografia
Gianni Leone nasce nel 1939 a Bari, nella cui Università ha insegnato Storia delle dottrine politiche. Inizia a fotografare nel 1979 nel contesto di un'intensa attività di animazione culturale: dal 1981 al 1983 dirige la galleria Spazio Immagine dove espone la prima ricerca, Letture, e fino al 1983 promuove gli "Incontri di Spazio Immagine", intesi cicli di conferenze e letture, affiancati da esposizioni monografiche, di respiro nazionale e internazionale.
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Tra gli altri invita Luigi Ghirri, Mario Cresci, Giovanni Chiaramonte - che lo invita alla collettiva Luogo e identità della Fotografia contemporanea Europea (1982) - e Guido Guidi. La sua opera fotografica, centrata su una personalissima declinazione della ricerca critica del linguaggio dell’immagine e della memoria, si dispiega in più di trent’anni di viaggi, spesso ritorni, raccontati con fotografie in bianco e nero e poi, dal 1994, a colori. Ha svolto collaborazioni e ricerche come Fasti barocchi (sul barocco napoletano, 1984), il fondamentale Viaggio in Italia, Giardini d'Europa (1988), Ritorno al mare (1994), Nuovo Paesaggio italiano (1998), Mediterranea, Verde e Vintage (2005, 2008), e le più recenti Poi (2010) e Casa Ghirri (2011), intense riflessioni sugli spazi della perdita. Leone continua a realizzare i suoi Vaghi Paesaggi, vedute del vagabondare, della bellezza, dell'indeterminazione splendida e continuamente mutevole dall'esterno in cui, imperfettamente, ci si specchia. Nel 2016 su invito della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare espone una mostra di oltre 100 fotografie in bianco e nero e colore dal titolo Inventario. Ancora nel 2016 Beppe Sebaste lo invita alla collettiva che inaugura la sua Stanza/Ci sono cieli dappertutto a Narni. Sempre a Narni, nel 2017, è ancora Sebaste che espone per la prima volta La casa e le stagioni, per ricordare di Luigi e Paola Ghirri le foto scattate nel casale di Roncocesi da Gianni Leone, Daniele De Lonti e Vittorio Fossati. Nel 2019, ancora nella Fondazione Pino Pascali, partecipa alla mostra Viandanti a Sud a cura di Rosalba Branà.
Courtesy
Per tutte le fotografie: Courtesy Gianni Leone
Le fotografie presenti in mostra (fuorché Autoritratto) sono esposte nelle collezioni di Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare e CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma.
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Bari Palese, 1983
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari San Cataldo, 1983
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari Santo Spirito, 1983
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari, 1979
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari, 1979
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari, 1981
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari, 1982
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari, 1982
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari, 1984
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari, 1984
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari, 1984
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Bari, 1985
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Adelfia, 1983
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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Cisternino, 2015
Stampa inkjet su carta cotone fine art
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Fasano Via Traiana, 2012
Stampa inkjet su carta cotone fine art
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Inventario, 2015
Stampa inkjet su carta cotone fine art
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Inventario, 2015
Stampa inkjet su carta cotone fine art
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Santa Maria di Leuca, 1998
Stampa inkjet su carta cotone fine art
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Santa Maria di Leuca, 1998
Stampa inkjet su carta cotone fine art
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Polignano a Mare San Vito, 1982
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Polignano a Mare, 2015
Stampa inkjet su carta cotone fine art
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Fasano Savelletri, 1987
Stampa inkjet su carta cotone fine art
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Trani, 1984
Fotografia B/N inkjet su carta cotone fine art
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